Non mi sembra affatto giusto, ad ogni pie’ sospinto, sparare addosso al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, accusandola di partorire estemporanee trovate che, fino ad ora, hanno prodotto numerosi effetti che – ingiustamente – spaziano dall’ilarità allo sconcerto, ma senza mai determinare conseguenze concrete, visto che nessuna delle brillanti idee comunicate dal ministro si è poi realizzata. Ed è un vero peccato!
L’ultima è quella di inscatolare gli studenti in box di plexiglas, ai quali io (se mi è permesso) proporrei di aggiungere un soffione doccia, considerata la scarsa propensione all’igiene dei ragazzi che, soprattutto in fase adolescenziale, emanano il tipico acre profumo degli ormoni impazziti.
Tutto questo fiorire di visionari progetti, tra l’altro, non è merito della Azzolina: ne sono certo, ne ho le prove.
Un mio carissimo amico, usciere al ministero, mi ha assicurato che, da un po’ di mesi, le stanze del dicastero sono popolate da un nugolo di scienziati, abbigliati in maniera insolita. Sostiene di aver scambiato due parole con un paio di loro.
Solo un paio perché, in genere, non ti rispondono, come se non ti avessero proprio sentito. Tanto che, alcuni di essi, sembra che vadano in giro con un servitore che ha il compito di segnalare il percorso per evitare che il padrone, assorto nei suoi importanti pensieri, cada in un burrone o sbatta la faccia su un portone.
Alcuni di questi scienziati vanno in giro con un servitore che ha il compito di segnalare il percorso per evitare che il padrone, assorto nei suoi importanti pensieri, cada in un burrone o sbatta la faccia su un portone
Da queste brevi conversazioni, il mio amico ha appreso che si tratta di esperti di fama mondiale che provengono dall’Accademia di Lagado, situata sull’isola volante di Laputa. Quando me l’ha riferito, pensavo che mi stesse prendendo in giro. Ma non è così.
Ho fatto le mie indagini e ho avuto conferma che, in effetti, questi eminenti scienziati provengono proprio dall’isola visitata da Gulliver in uno dei suoi viaggi e sono discendenti di quei geni che studiavano come estrarre raggi del sole dalle zucche, rigenerare il cibo dalla scomposizione degli escrementi e costruire case partendo dal tetto.
Passati alla storia, per colpa di Swift, come una massa di fanfaroni senza creatività, immaginazione e senso pratico, capaci solo di produrre teorie astruse e inapplicabili, queste menti eccelse sono riuscite a trovare finalmente una nuova casa nel ministero dell’Istruzione che, grazie alla sensibilità cinquestellata del ministro, è stato trasformato in una succursale dell’Accademia lagadiana.
Esecriamo, quindi, l’abitudine invalsa tra i giornalisti di ridicolizzare ogni esternazione del ministro Azzolina. Innanzitutto, perché quelle trovate non sono farina del suo sacco. E, in secondo luogo, perché alla base c’è una progettualità che si fonda su conoscenze millenarie di una comunità di illustri scienziati, vittime dell’ignoranza del popolo, che hanno un unico difetto: non amano essere contraddetti.
Ma si tratta di ben poca cosa, se ci pensate. Un vezzo trascurabile, per gente di tal fatta.